Lettera aperta
ai Consiglieri agli Stati
Appello urgente
Giù le mani dalle rendite delle donne!
Stimato Consigliere agli Stati,
lo sapeva che ancora oggi le donne ricevono rendite di vecchiaia inferiori di circa un terzo alle rendite degli uomini? Le donne si assumono gran parte del lavoro di accudimento, cura e assistenza, eppure il calcolo delle rendite non ne tiene praticamente conto. Pur lavorando una vita intera, spesso le donne arrivano alla pensione con rendite insufficienti. È vergognoso!
Nonostante ciò, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati non ha esitato a presentare un progetto di riforma dell’AVS che penalizza ulteriormente le donne. Infatti, aumentare l’età di pensionamento delle donne equivale di fatto a ridurre le loro rendite. E ancora una volta toccherebbe alle donne sopportare il peso del risanamento dell’AVS. Non possiamo permetterlo!
Quest’anno il diritto di voto delle donne compie 50 anni. La promessa fatta loro di poter vivere della rendita AVS dopo l’età di pensionamento risale più o meno allo stesso periodo. Ma invece di mantenere finalmente l’impegno, state facendo esattamente il contrario – a nemmeno due anni dallo sciopero generale delle donne*!
Le chiediamo, stimato Consigliere agli Stati, di fare un passo indietro e rimediare a questo affronto a tutte le donne del Paese. Le nostre rivendicazioni sono chiare:
- chiediamo un aumento delle rendite per le donne, così da garantire loro una sicurezza finanziaria dopo il pensionamento;
- rifiutiamo l’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne perché sono già discriminate durante l’intera vita lavorativa.
Abbiamo bisogno di una riforma che migliori le rendite AVS, così che possano soddisfare i bisogni essenziali di ogni individuo.
Con stima